|
|
|
PROGETTO SMALL HOUSE
Aids
in Kenya
In
Africa il virus Hiv sta decimando un'intera generazione. In Africa
vive il dieci per cento della popolazione mondiale, ma è
africano il 90 per cento dei bambini sieropositivi. Nella regione
subsahariana ogni anno muoiono di Aids 470.000 minori e oltre
il 90 per cento hanno contratto il virus dalla madre: su trenta
bambini nati da donne sieropositive, circa dieci saranno contagiati
alla nascita, mentre altri quattro lo saranno tramite l'allattamento.
E la maggior parte di questi piccoli non arriveranno a cinque
anni di età. I minori africani vengono infettati anche
tramite rapporti sessuali. E in questo caso a rischiare di più
sono le femmine: una ricerca ha rivelato che tra i giovani al
di sotto dei vent'anni, per ogni ragazzo sieropositivo le ragazze
portatrici dell'Hiv sono da tre a sette volte di più. Molte
bambine e ragazze vengono violentate da uomini convinti che fare
l'amore con una vergine li farà guarire dall'Aids, una
convinzione molto diffusa in tutta l'Africa. Ci sono poi i casi
di minori che si prostituiscono per potersi mantenere agli studi.
Nell'Africa orientale e meridionale, cioè nell'epicentro
dell'epidemia, i bambini che hanno perduto la madre o entrambi
i genitori a causa dell'Aids sono 11 milioni, in larghissima percentuale
a loro volta sieropositivi, e col trend attuale saranno 20 milioni
nel 2010;
Per tradizione, in Africa a prendersi cura degli orfani è
la rete della famiglia allargata. Ma l'Aids ha fatto saltare il
concetto stesso di famiglia allargata. Questi bambini subiscono
traumi a più livelli: in molti casi devono abbandonare
la scuola per prendersi cura dei fratelli più piccoli;
sono maggiormente esposti alla tubercolosi e ad altre patologie
contagiose di cui soffrono i malati di Aids; spesso vanno a vivere
con un parente, in molti casi un nonno che si prende già
cura dei figli di tre o quattro coppie.
Gli orfani hanno meno probabilità di andare a scuola o
di avere accesso a cure mediche adeguate e ne hanno di più
di vivere in condizioni di povertà e denutrizione. E' più
facile che si mettano a fare lavori pericolosi, anche che si diano
alla prostituzione. Capita che non abbiano altra scelta che unirsi
a ragazzi più grandi di loro e creare comunità di
soli minori. Per non parlare poi dei problemi psicologici.
Nell'Africa subsahariana i giovani costituiscono la maggioranza
della popolazione. E l'Aids li sta trasformando in una generazione
perduta, senza speranza e senza opportunità.
|