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PROGETTO SMALL HOUSE
Il
futuro
Il problema dell’AIDS che in
Kenya è considerato flagello nazionale, moltiplica le difficoltà
e la povertà di quella popolazione: non solo bambini handicappati
popolano le strade, ma anche i piccoli orfani di genitori morti
di AIDS che, con gli occhi pieni di tristezza, chiedono aiuto
per continuare a vivere e a sperare.
Ci sono i nonni che, spesso, devono pensare a far crescere otto,
nove, dieci e più nipotini, figli per lo più di
ragazze madri o di genitori che non ci sono più.
Ecco allora l’idea di un ampio progetto. Ospitare anche
quegli orfani nella SMALL HOUSE e coinvolgere le famiglie locali
in un’opera di prevenzione e anche di aiuto.
Ci sono famiglie che sono disposte ad accogliere un bimbo abbandonato,
ma è necessario aiutarli, offrendo loro cibo, vestiti,
un contributo economico per le tasse scolastiche e quant’altro
possa servire al bambino accolto.
Il numero dei bambini da aiutare continua a crescere. Nasce quindi
la necessità di costruire una nuova struttura collegata
alla SMALL HOUSE, non solo per poter ospitare più bambini,
ma anche per assicurare loro l’assistenza sanitaria e sostenere
la popolazione nell’opera di prevenzione di questa piaga
dilagante.
È questa un’utopia? È solo un bel sogno?
Le suore del luogo pensano di no, credono che possa diventare
realtà , una bellissima realtà.
Perché i bambini di nessuno sono i nostri bambini .
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